Traversata dello Sciliar

A che ora mettiamo la sveglia?

Ci alziamo e facciamo colazione, inutile dire che il latte appena munto che hanno preso Roberto e Giordana nella stalla sotto casa è favoloso. Usciamo, ci mettiamo gli scarponi e cominciamo a camminare….
Non sapevo molto sul percorso, perché abbiamo deciso di partire all’ultimo momento! Stavamo preparando un’escursione sul Monte Amaro in Majella (solo rimandata) ma il meteo ci ha fatto cambiare luogo. Roby la zona dello Sciliar la conosce visto che lo zio ha una casa, casa che gentilmente ha messo a diposizione per noi.
 
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Umes ancora dorme, saliamo la strada e prendiamo il sentiero nel bosco, Roby e Danilo aprono il percorso, io sto in mezzo e aspetto Marisella e Gio, si cammina dentro un’abetina molto bella, la pendenza non scherza ma nemmeno il panorama! Poco dopo arriviamo all’hotel Alp, Lella è stanca ha bisogno di una pausa e di mangiare qualche cosa, anche se avevamo fatto pochi chilometri l’inizio non è mai troppo simpatico. La vista verso Tires è favolosa, ricominciamo a salire con qualche dubbio su Lella, che poi sconfessa alla grande! Il bosco è sempre più bello e poco dopo entriamo nella gola del Rio Sciliar! Davvero bella, si cammina con il rumore dell’acqua e paesaggi fatati. Nei pezzi dove il sentiero non esiste hanno costruito dei ponti sopra il Rio che congiungono anche per decine di metri il sentiero. Con un passo tranquillo arriviamo alla Malga Sesseichwaige, la Lella è in forma, tutti noi lo siamo ma abbiamo fatto 1000 metri di dislivello e decidiamo di fare il punto della situazione. Seduti in quel paradiso per una pausa mangereccia io ordino formaggio alla cipolla e mezza pinta di birra, anche se so che la salita non sarebbe finita lì e l’avrei pagata!
Le galline ci beccavano i piedi, le vacche pascolavano tranquillamente, la vista sui monti attorno, in particolare il gruppo del Catinaccio, era sempre più appagante e la voglia di salire cresceva. Così decidiamo di dirigerci verso il rifugio Bolzano, ossia il massiccio dello Sciliar, ossia il Monte Petz!

 

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Si riprende il cammino, il formaggio si fa sentire, c’è vento ed è abbastanza freddo e via via che saliamo si apre il paradiso! Roby è sempre avanti ad aprire la strada, la Gio ha una botta di energia (a lei capitano spesso queste cose), così parte e ci sta davanti, io assieme al formaggio e alla birra saliamo di buon passo ma con fatica… Però davvero lo spettacolo ripaga il tutto alla grande. Danilo mi fa notare delle marmotte a qualche decina di metri, più si sale più si scoprono le rocce dolomitiche dell’Alpe di Siusi! A fatica arriviamo al Rifugio Bolzano! Bello, se così si può definire, ci rilassiamo un attimo e il panorama a 360 gradi è davvero unico! Mi sono sentito in paradiso! Verso oriente le principali dolomiti: Il Sassolungo, il Sassopiatto, il Piz Boè, fino la Marmolada erano tutte in fila lì!

Entriamo nel rifugio e ci beviamo un caffè! Dicendo che sarebbe stato bello fermarsi una notte in quel paradiso.

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La discesa verso l’Alpe di Siusi è meravigliosa! Decidiamo di arrivare fino al Campaccio, da cui avremmo preso il bus fino a Fiè dove Roby e Dani avevano portato la mia macchina il mattino, Però ad un certo punto visto che era tardi ci dividiamo. Roby va in fuga fino a Siusi dove trova un passaggio per recuperare la macchina, noi proseguiamo verso il Campaccio passando per la malga Saltner utte. Sono ormai le 8 di sera, siamo a 1800 metri di quota ed  è fresco. Abbiamo fatto 20km e quasi 1700 di dislivello positivo (800 negativo), quindi inutile dire che siamo stanchi! Ma la forza per andare in pizzeria prima di arrivare a casa la troviamo tutti!

 

Luca Bragina 19 Luglio 2016